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.11L un dell altro le bell opre leggiadrelegga, e la gloria egual tra duo si parta,ei d esser figlio a tal, voi d esser padre.14SONETTO CLXXXIAl medesimo:il p.onorer� il figliuolo don Garz�a, co suoi canti e col suosanguePadre, che siete a quel grand uom s� caro,cui non piacque gradir mai cosa vile,bench io conosca che il mio basso stile216Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzonierede l alto suo valor non vada a paro; 4pur noto le sue glorie, e mi fo chiarocoi rai del nome suo, vago e gentile;e, se contento del mio stato um�le,fuggo i favor del volgo, empio ed avaro; 8se di lui canto o scrivo, non m ascondo,ma cerco, ove l ingegno manca e l arte,mostrar le voglie d onorarlo vaghe.11E, se bisogno fia, dinanzi al mondoquel ch io fo con la voce e con le carte,son pronto a far col sangue e con le piaghe.14SONETTO CLXXXIIA don Garz�a di Toledo:cos� giovane e cos� glorioso!Signor, dal cui bel raggio vigor prendela vita ch il dolor m ha quasi estinta,quand io risguardo la stagion, ch accintasi mostra a dar ci� che l estate attende, 4miro la terra che col ciel contende,e gi� si sforza di non esser vinta,mentre, di tanti fior sparsa e depinta,rallegra gli occhi nostri, e ride e splende.8Io vedo voi nell et� vostra acerba,nel cui bel petto han le virt� produttipi� fior, che sol mai non produsse in erba.11O quattro volte e tre be�ti e tuttigli occhi, ch amica Parca a veder serbadi s� bei fiori i des�ati frutti! 14SONETTO CLXXXIIIAl medesimo:che anche le terre pi� barbare conosceranno le sue glorieSe l orme belle, ch il pi� vostro imprimeper la strada d onor lunga ed alpestra,217Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzoniereaccompagna Fortuna, amica e destra,tal che l estreme agguaglino le prime, 4non pur terr� le pi� superbe cime,ma, lasciandosi sotto ogni terrestrainvidia, in alto il vago nome ed estrale vie del sol se n ander� sublime.8Aria, che mai n� voce d uom, n� pennad augello non fer�, contrade ignote,ch a piede umano unqua non dieder via; 11scoglio ed onda, ove mai non giunse antenna,s impareranno a risonar le notedel nome di Toledo e di Garz�a.14SONETTO CLXXXIVAllo stesso:per le sue vittorie contro il Turco in OrienteQuanto a voi deve il grand augel di Giove,che, col favor di vostre ardite antenne,spiega s� lunge l onorate penne,e vede nove terre ed onde nove! 4Per voi, signor, sen vola in parte, dovemai pi�, s� press al sol, gli occhi non tenne,da che, scacciato dal suo nido, vennea rifarlo col�, dond oggi move.8L Ellesponto allargosse e onor li feo;strinsersi insieme e chin�r l alte cimequante montagne abbraccia il mesto Egeo.11A Caria, a Frigia, a quanto il Turco opprime,di� speme di sprezzar giogo aspro e reoe il mondo ornar de le sue leggi prime.14218Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzoniereSONETTO CLXXXVAl medesimo:quando Antonia di Cardona, desiderata in moglie da lui,spos� Antonio d AragonaSignor, ch acceso di quell alto sdegno,ch ad animo real sempre convenne,fuggite quella fera, che vi tenneferito in duri ceppi, in giogo indegno; 4poich� (la Dio mercede) il vostro ingegnoe l altrui colpa a liberarvi venne,oprate, come Dedalo, le pennea vostro scampo, e dal biasmevol regno 8il lodato fuggir nulla ritarde.Chiudete il cor, non date a pensier luogo,che volga a dietro, e quel, che piacque, guarde.11Prendete i dardi e l arco e i ceppi e l giogo,e fatene una pira, e, mentre ell arde,dite: Dell ardor mio questo sia il rogo! 14SONETTO CLXXXVIPel medesimo:quando partiva dalla SiciliaSovra secc alga assisa Galatea,sparsa al collo i bei crin, le luci molle,ora a questo rivolta, ora a quel colle,cui la Gran Grecia un tempo il titol fea.4 Perch� non piange (ognor mesta dicea)Trinacria; e, com Encelado, non bolle,da poi che avara terra oggi ne tolleil ben, che largo ciel dato n avea? 8Non era il nostro sen di voi capace,come degli avi nostri fu tant anni;qual cagion degna fuor ve ne sospinge? 11Ma Partenope mia l ode e si tace,219Letteratura italiana EinaudiLuigi Tansillo - Il canzonieree il padre e i figli in sen lieta si stringe,e si fa ricca ognor de l altrui danni.14SONETTO CLXXXVIIPer lo stesso:il p.implora dalla Costellazione della Vergine che,dopo le tempeste, il mare si calmi, acci� che il suo signorepossa riuscir vittoriosoApri, Vergine bella, il sacro seno,accogli e placa di Latona il figlio,che, poi ch al fier Leon scald� l artiglio,non cessa di versar fiamme e veleno
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